da - Articolo 21.info
 

 
LUNEDÌ, 13 NOVEMBRE 2006
 
Repubblica, La
"napolitano ricorda nassiriya "caduti in nome della pace" - carmelo lopapa"
Data: 13/11/2006
 
Pagina 6 - Interni
 

Napolitano ricorda Nassiriya "Caduti in nome della pace"

 
La Cdl : governo insensibile, succube dei no global
 
 
 
Polemiche tra i poli per la mancanza di una commemorazione nazionale
Messaggio del capo dello Stato: mirabile esempio di amore della patria
Fini: sbagliato derubricare la ricorrenza a iniziativa quasi privata
Prodi ha deposto una corona al ceppo commemorativo di Bologna
 
CARMELO LOPAPA

ROMA - «Un esempio di mirabile dedizione al senso del dovere e all´amor patrio». Ecco cosa sono e come vanno commemorate le 19 vittime italiane della strage di Nassiriya, nel ricordo del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Un intervento col quale il presidente della Repubblica ha voluto porre un argine alle polemiche che in questi giorni sono sconfinate nella strumentalizzazione politica del più grave attentato subito dalle forze armate italiane in missione all´estero. Ieri, nell´anniversario, l´ultimo affondo della Cdl al governo, accusato di non aver organizzato una commemorazione nazionale della tragedia perché succube della sinistra radicale.
Le 19 vittime italiane, ha scritto Napolitano nel messaggio inviato al ministro della Difesa Parisi, sono un «esempio» perché «donarono il bene supremo della vita ispirandosi a un nobile intento di pace». Quel 12 novembre di tre anni fa «il popolo italiano manifestò la sua profonda partecipazione al dolore delle famiglie confermando la fiducia che il paese nutre per i suoi giovani in uniforme». La difesa del ruolo dei militari impegnati all´estero è totale: sono «chiamati a garantire valori fondamentali sanciti dalla Costituzione repubblicana, anche lontano dai confini nazionali». E il richiamo alla Carta è tutt´altro che casuale, dato che pochi giorni fa non era passata inosservata l´uscita con cui il presidente della Camera aveva preso le distanze proprio dal capo dello Stato, definendo le missioni in Iraq e Afghanistan «operazioni di guerra» e dunque una «lesione grave dell´articolo 11 della Costituzione».
Il premier Romano Prodi, come previsto, ha deposto una corona al ceppo commemorativo della sua città, a Bologna, al fianco dei familiari delle vittime. «Questi ragazzi hanno sacrificato la loro vita. I genitori, i fratelli mi hanno chiesto che questo non sia dimenticato e noi non dobbiamo dimenticarlo» ha detto, facendo poi riferimento alla missione afgana per ribadire che lì «occorre una soluzione politica» e non «puramente militare. Il ministro della Difesa Parisi invece ha deposto una corona di fiori all´Altare della Patria: «Un popolo che non ricorda i suoi caduti non ha diritto ad un avvenire». Ma le tante celebrazioni locali non erano il modo migliore per ricordare, secondo i leader del centrodestra. Anche Gianfranco Fini ha deposto una corona al Milite ignoto, cogliendo l´occasione per un nuovo attacco al governo: «Era doveroso fissare una manifestazione per consentire a tutti di rendere omaggio unitariamente ai martiri di Nassiriya. Derubricare la ricorrenza a iniziativa quasi privata è sintomo di insensibilità». An ha scelto Padova per ricordare i militari, in una manifestazione alla quale ha voluto partecipare anche l´Italia dei valori perché, ha spiegato il capogruppo dipietrista alla Camera Donadi, «la memoria deve essere un patrimonio unico e indivisibile». Nella Cdl pure il leader dell´Udc Casini ha stigmatizzato la mancata commemorazione nazionale: «Dietro questa decisione c´è una scelta politica precisa perché ormai siamo ostaggio dell´estrema sinistra, magari di quelli che vanno in piazza a urlare 10, 100, mille Nassiriya». Per il leghista Maroni si è trattato di «una grave offesa ai caduti e l´ennesima dimostrazione di disprezzo verso il sentimento della maggioranza degli italiani».
Bassa strumentalizzazione, replicano dai banchi dell´Unione. «I caduti di Nassiriya - secondo il ministro per i rapporti col Parlamento Vannino Chiti - non sono i caduti di una parte contro un´altra parte. Ci manca soltanto che le divisioni, che non mancano in Italia, si riversino anche sui caduti». E Mastella: «I caduti sono nei nostri cuori e nostro dovere è non dimenticare il loro sacrificio». Lo scontro politico sulle vittime non è altro che «segno di imbarbarimento», per il capogruppo della Rosa nel pugno Villetti. Di certo, ha avvertito Castagnetti, maggioranza e governo non chiederanno scusa «perché non è stata consumata nessuna offesa nei confronti dei caduti».